Ho trascorso un interessantissimo sabato in compagnia di Nicola Savio dell’Orto di Carta e un bel gruppetto di altre persone interessate, come me, a scoprire alcune attrezzature manuali e tecniche di coltivazione.


Devo ringraziare in particolare Nicola, avevo già avuto modo di leggere numerosi suoi post su FB, e sentirlo di persona non ha fatto altro che confermare le sue spiccate doti di divulgatore/insegnate o come dice lui la sua capacità di uccidere le persone a forza di parole.
Molto tecnico e razionale, come piace a me, almeno in questo momento in cui sento la necessità soprattutto di imparare visto che non arrivo da studi di agronomia, per la filosofia c’è tutto il tempo, soprattutto in campo, quando si gode della pace zen delle operazioni semplici e ripetitive.
Mi ha fatto piacere anche il suo orientamento alla produttività, un occhio di riguardo a situazioni “aziendali” seppur microscopiche, ma pur sempre con esigenze diverse dall’orto familiare hobbistico.
Questo perché ovviamente la mia realtà è un’azienda agricola, ma anche perché se vogliamo che queste buone pratiche vengano applicate su larga scala non possiamo pensare che possano rimanere a livello di hobby, avremmo perso in partenza.

Così ho avuto alcune conferme e altre smentite rispetto a considerazioni fatte sulla mia esperienza, per esempio è stata confermata la necessità di una pianificazione molto dettagliata delle semine e delle rotazioni, soprattutto in un ambiente ricco di biodiversità come gli orti che mirano al miglioramento del suolo, allo stesso modo è stata messa a dura prova l’idea di poter produrre con efficienza su bancali pacciamati… sto cercando di capire come distribuire nel mio orto bancali pacciamati e non, magari alternandoli e inserendo in quelli pacciamati solo i piantini già cresciuti evitando le semine dirette e lasciando queste ultime per bancali tenuti più “puliti” soprattutto per quelle verdure più piccole e delicate come insalate e carote.

Ricompare un po’ il problema di non avere l’orto sotto casa e quindi di perdere l’opportunità di fare quei lavoretti di pulizia di tanto in tanto, senza troppo impegno, quando si hanno 5 minuti a disposizione durante un giretto nell’orto.

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Ho potuto vedere dal vivo e avere delucidazioni sugli attrezzi da semina manuali a cui, come Nicola, sono arrivata dopo aver seminato il settecentocinquantesimo seme chiedendomi se non c’era un metodo più furbo che con le dita… sono attrezzature di precisione e quindi hanno un loro costo che ha un senso sostenere solo se c’è della produzione per la vendita e se si hanno bancali “puliti” su cui lavorare.

In generale una bella giornata davvero, molto istruttiva, consiglio a tutti quelli che hanno la possibilità di fare un salto nella zona di Lessolo (To) - Ivrea,  di frequentare qualche corso/seminario tenuto da Nicola o semplicemente passare al suo Orto a comprare qualcosa e vedere come lavora.
Nicola, grazie di cuore per la condivisione delle tue esperienze!